domenica 24 maggio 2020




SPORT E LINEE GUIDA: LA PAROLA ALLE FEDERAZIONI CHE GIA' SI SONO ORGANIZZATE.


Ripartono anche le attività e le discipline sportive dilettantistiche.

Sono state elaborate dall'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri degli atti di indirizzo rivolti alla pratica dell’attività sportiva di base e dell’attività motoria in genere nonché per gli allenamenti di squadra.

Accanto alle linee guida emanate dalla Conferenza permanente delle regioni e province autonome, sono stati pubblicati due nuovi importanti documenti per il mondo sportivo quali:

  • “Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere” del 19.05.2020
  • “Linee guida. Modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport di squadra”del 18.05.2020.

Le “Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere”, così come previsto dall’art. 1, comma 1, lett f) del DPCM 17.05.2020, rappresentano un atto di indirizzo che, anche se di carattere generale, fornisce una serie di azioni e misure di mitigazione necessarie ad accompagnare la ripresa dello sport e al quale devono attenersi tutti i soggetti che gestiscono, a qualsiasi titolo, siti sportivi o che comunque ne abbiano la responsabilità. 

Inoltre, queste direttive costituiscono il quadro di riferimento per la redazione di specifici protocolli da parte delle diverse FSN, EPS e DSA, ciascuna per le proprie discipline di competenza e valevoli per i rispettivi tesserati.

Tali indirizzi dovranno comunque essere rispettati nella pratica delle attività sportive di base e per quelle attività motorie svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture dove si svolgono attività dirette al benessere dell'individuo attraverso l'esercizio fisico (quindi non necessariamente attività sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni). 

Tutto ciò viene specificato dalla definizione “ampia” che nel documento viene riservata alla dizione di “sito sportivo”, inteso come “ogni luogo destinato allo svolgimento di attività fisica e sportiva, eventualmente fornito degli attrezzi necessari, di spogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune i relativi spazi e servizi accessori” e, pertanto, anche al di fuori dell’orbita di interesse del Coni (es. centro pilates, crossfit, ecc.). 

Si può quindi affermare che se per le attività sportive riconosciute dal Coni si dovranno attendere delle specifiche indicazioni dalla propria FSN/EPS/DSA di riferimento (che potrà integrare o riprendere tout court quanto elaborato dall’Ufficio dello Sport), per le attività extra Coni le suddette linee guida ministeriali sono direttamente applicabili.

Entrambi i documenti sono quindi utili a fornire delle indicazioni generali (di carattere temporaneo e strettamente legate al perdurare di quest’attuale situazione epidemiologica), necessarie per poter accompagnare una corretta ripresa del movimento sportivo, nel rispetto della disciplina che regola il contenimento della diffusione del contagio e la tutela della salute dei cittadini.

A livello generale, ogni sito e impianto sportivo, ai fini di una corretta riapertura, dovrà effettuare una valutazione del rischio di trasmissione del contagio all’interno della struttura e nell’intero ambiente sportivo ad essa riferito. 

Alla luce di quanto già previsto dall’Ufficio per lo Sport, i gestori delle strutture dovranno procedere con l’analisi e la conseguente individuazione dei potenziali e probabili rischi che potrebbero intercorrere dal quotidiano svolgimento dell’attività sportiva. 

Attraverso attività di classificazione, analisi, verifica e revisione, si potrà quindi riorganizzare nel complesso le proprie attività, il personale, il lay-out della struttura e la programmazione generale, facendo particolare attenzione alle fasce orarie in cui vengono frequentate zone quali l’ingresso e l’accesso ai locali, agli spazi di pratica sportiva, alle aree comuni, agli spogliatoi e ai servizi igienici. 

Per questo infatti si opererà sin da subito, prima dell’effettiva apertura, a favore di una classificazione dei luoghi sportivi, al fine di poterne individuare delle potenziali criticità (prime fra tutte l’aerazione del locale e la possibilità di assembramento).

Sarà quindi necessario adottare delle misure di prevenzione e di protezione, sulla base delle specificità emerse in sede di analisi del rischio. 

Alla base di qualunque regola di contenimento del contagio sta l’obbligatorietà di distanziamento, di igiene delle mani, nonché delle superfici, e l’adozione di qualunque altra misura di contenimento in riferimento alla possibile dispersione di droplets, tramite l’utilizzo di dispositivi di sicurezza (guanti, mascherine, gel igienizzante, visiere, ecc.). Tuttavia, essendo comunque evidente il fatto che sostenere una pratica sportiva con determinate “limitazioni” potrebbe risultare incompatibile con l’esercizio fisico di una certa intensità, sarà necessario adottare delle misure di mitigazione.

Più nello specifico, quindi, dovranno essere revisionate e disciplinate:
  • le modalità della prestazione di lavoro all’interno del sito sportivo, con una rimodulazione dell’attività del personale e dei loro accessi;
  • il distanziamento nelle varie fasi dell’attività sportiva (1 metro minimo, 2 metri durante le prestazioni sportive);
  • la gestione delle entrate e delle uscite dei siti sportivi, il lay-out della struttura e dei percorsi;
  • la gestione dei possibili casi sintomatici;
  • le misure e le pratiche di igiene;
  • il sistema dei trasporti;
  • la gerarchia del rientro degli operatori sportivi nei siti e di accesso di persone terze;
  • le misure e i dispositivi messi a disposizione del e dal lavoratore (tra i quali fondamentali sono una corretta informazione e dispenser di gel igienizzante all’interno dell’intero impianto, ovunque si renda necessario);
  • l’adozione di dispositivi di sicurezza quali mascherine chirurgiche e guanti monouso;
  • programmazione della pulizia e sanificazione dei luoghi e delle attrezzature in loco (la prima da effettuarsi con cadenza quotidiana, almeno una volta al giorno, e la seconda secondo la periodicità stabilita dal gestore a seconda della valutazione del rischio effettuata e delle caratteristiche ed utilizzi delle stesse attrezzature e degli spazi).

Al fine di contenere il più possibile il rischio di contagio e la diffusione del virus, è molto incentivato anche l’utilizzo di supporti tecnologici che possano andare a simulare ed integrare la pratica sportiva, attraverso una modellizzazione e una (quanto più) fedele riproduzione virtuale di gesti, movimenti e atteggiamenti propri di una determinata disciplina (es. corsi in video).

Di rilevanza fondamentale, infine, saranno soprattutto due funzioni all’interno dell’organico della struttura: in primis il sistema di vigilanza, che si dovrà adoperare affinché si vadano a rispettare nei siti le misure tecniche, organizzative e procedurali previste, sia per quanto riguarda le modalità di svolgimento delle attività che per l’accesso alla struttura da parte del personale, della clientela e dei fornitori. 

Ma forse ancora più importante sarà il peso della sorveglianza sanitaria, nella persona del medico competente, da nominarsi obbligatoriamente in presenza di lavoratori subordinati e che dovrà supportare il personale ed il datore di lavoro o il gestore dell’impianto, anche attraverso attività di informazione e aggiornamento.

Dott. Victor Di Maria

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